UILPA, sul rinnovo dei contratti agire presto e bene. Necessari un ulteriore miliardo e accordo quadro
“Dopo aver subìto un blocco della contrattazione della durata di quasi 10 anni, le retribuzioni dei dipendenti pubblici sono rimaste al palo, tra le più basse in Europa e di molto inferiori anche a quelle del mondo del lavoro privato nel nostro Paese”. Lo dichiara in una nota il Segretario generale della UILPA Nicola Turco, aggiungendo: “Per questo rivendichiamo un aumento contrattuale di almeno 120-130 euro in linea con gli incrementi contrattuali delle altre categorie di lavoratori del settore privato”.
Prosegue Turco: “Nonostante l’apprezzabile impegno manifestato da questo Governo, che finalmente ha rotto l’annoso muro di silenzio con le parti sociali che ha caratterizzato i precedenti Esecutivi, riteniamo che per i rinnovi contrattuali 2019-2021 sia necessario reperire un ulteriore miliardo a regime. Allo stato attuale, al fine di proseguire la trattativa, l’unica via da percorrere è quella di un accordo quadro tra Governo e Sindacati confederali con il quale – alla stregua di quello sottoscritto il 30 novembre 2016 – oltre ad affrontare la parte economica, prevedendo anche la detassazione degli aumenti, definisca le linee fondamentali della parte normativa, soprattutto in materia di organizzazione del lavoro, che deve puntare sul rilancio del ruolo della contrattazione e sul ripristino di un sistema di relazioni sindacali che escluda ogni possibilità di prevaricazione delle parti datoriali”.
“Ricordiamo, inoltre, la necessità di procedere subito alla salvaguardia dell’elemento perequativo e alla soluzione normativa che ponga fine all’iniqua tassa sulla malattia, che discrimina i dipendenti pubblici, unica categoria di lavoratori sottoposti a tale trattamento che potremmo definire vessatorio”, conclude il Segretario Generale della Uilpa.