'InnovAzione nella PA':ecco il video servizio di UILPA TV
Roma, 9 ottobre 2019. Si è svolto nella mattinata di ieri - nella sede del Museo nazionale romano di Palazzo Massimo, il convegno InnovAzione nella Pubblica Amministrazione – strumenti, valutazioni, proposte per far decollare la macchina pubblica, al quale hanno preso parte Fabiana Dadone, Ministro della Pubblica Amministrazione, Alberto Baban di Confindustria Nazionale, Davide Diamantini, Sociologo, docente dell’Università degli Studi di Milano “Bicocca”, Antonella Vincenti, Segretaria Nazionale del PD con delega alla Pubblica Amministrazione e Nicola Turco, Segretario generale della Uilpa. I lavori sono stati moderati da Antonio Passaro, giornalista e responsabile dell’Ufficio Stampa della Uil confederale.
In apertura dei lavori, ha portato il suo saluto Eloisa Dacquino, Responsabile del Dipartimento Convegni della Uilpa, che si è soffermata sulle sfide che attendono il mondo del lavoro pubblico e sull’importanza dell’Innovazione per rilanciare la macchina pubblica, una sfida da vincere attraverso maggiori investimenti e soprattutto un cambio di passo culturale, introducendo in tal modo l’argomento al centro del Convegno.
Il confronto è stato trasversale, grazie anche alla presenza diversificata degli interlocutori – mondo politico, imprenditoriale, sindacale e accademico - per cui il tema dell’Innovazione è stato affrontato con sfaccettature diverse ma sotto un unico comune denominatore e cioè quello dell’Innovazione vista quale modus operandi per produrre azioni volte ad un miglioramento che, nel caso della Pubblica amministrazione si traducono ovviamente in un vantaggio nei confronti dei fruitori dei servizi, in particolare cittadini ed imprese. Una Pubblica Amministrazione snella è in grado di contribuire al rilancio del Paese perché non soltanto è più vicina ai cittadini ma anche alle esigenze del mondo delle imprese, che costituiscono il motore dell’economia.
E poi ci sono i lavoratori, i dipendenti pubblici che, come ha sottolineato il Ministro Dadone, non sono solo i cosiddetti furbetti, che vanno comunque severamente puniti, ma grandi potenzialità e competenze da valorizzare non solo economicamente ma anche con una formazione di ampio respiro. Secondo il Ministro la macchina va snellita, va resa fluida e serve una buona benzina. Le riforme non vanno calate dall’alto sulle persone che le devono subire ma devono essere oggetto di confronto con parti sociali, le quali possono segnalare esigenze e priorità.
Col dialogo si trovano sempre delle soluzioni. Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso Nicola Turco, Segretario Generale della Uilpa, che ha ribadito la necessità di un tavolo permanente in cui tutte le parti sociali debbono potersi esprimere per trovare le soluzioni quanto più condivise per il bene del Paese.
Il Sociologo Prof. Davide Diamantini ci ha descritto l’innovazione come un fenomeno sistemico in quanto non può consistere soltanto in un’idea brillante che qualcuno può vendere. Ma si tratta di un fenomeno che richiede interazione positiva tra soggetti diversi; per avere innovazione nel mondo del lavoro privato occorre avere un’azienda e persone con idee perché senza la creatività l’azienda gira completamente a vuoto. E poi occorre un ambiente, un contesto. Se non ci sono questi tre elementi che cooperano l’innovazione a livello economico non funziona. La collaborazione è essenziale.
Il Dott. Alberto Baban di Confindustria ha illustrato un interessante parallelismo tra il mondo imprenditoriale ed il mondo del lavoro pubblico. Un’azienda ha necessità di innovarsi e se non lo fa è fuori mercato. La P.A. non opera sullo stesso mercato e sicuramente non nell’ambito di un sistema competitivo analogo a quello delle aziende, perché gestisce risorse pubbliche. Allora solo il cittadino può riscontrare se funziona o meno. La sua competitività si misura in virtù del “percepito” dal cittadino. Se la Pubblica Amministrazione investe male il PIL non cresce e quindi tutto il mondo economico deve auspicarne efficienza e funzionalità. Le aziende hanno bisogno della collaborazione della P.A., la cosiddetta burocrazia ostacola chi opera sul mercato.Si tratta di considerazioni interessanti, che abbiamo sempre sostenuto nell’affermare che occorre investire nella Pubblica Amministrazione, che non deve essere vista come un costo per il Paese! La P.A. deve tornare ad esercitare il ruolo di volano dell’economia.
La Dr.ssa Antonella Vincenti, Segretaria Nazionale del PD, anche ai microfoni di Uilpa TV, ha sottolineato che ci sono i presupposti per un cambiamento, per dare una sferzata rispetto al passato. Basta con la svalorizzazione del Pubblico Impiego. Occorre puntare sulle persone, fare un patto civico coi dipendenti pubblici. Molto spesso si lavora in condizioni pessime, i lavoratori sono pagati poco. È necessario puntare sulla valorizzazione del dipendente, formarlo.Bisogna mettere insieme le diverse parti, ridare ruolo e centralità al cittadino, alle famiglie, alle persone, alle imprese e al mercato.
Al termine il Segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo ha concluso i lavori, apportando come di consueto il suo fondamentale prezioso contributo.
La Uilpa ritiene che quella di oggi sia stata un’iniziativa molto positiva che ha dato la possibilità del confronto alle varie componenti della vita del Paese, segnando sicuramente un cambio di passo rispetto al più recente passato.Con l’occasione ringraziamo Carmelo Barbagallo e tutta le Segreteria confederale, tutti i Segretari generali delle altre categorie e dei servizi della Uil nonché delle Unioni Regionali, che ci hanno onorato della loro presenza e tutti i nostri dirigenti sindacali.
Un grazie particolare va a tutti i Relatori ed alla loro disponibilità, in modo speciale ringraziamo il Ministro Dadone che, nonostante la calendarizzazione di importanti lavori parlamentari - successiva all’impegno assunto con il convegno - è riuscita comunque ad intervenire ai nostri lavori, portandoci un prezioso contributo e soprattutto esprimendo sintonia con il nostro metodo di lavoro, basato sulla dialettica e sul confronto.
Ringraziamo quindi Antonio Passaro per la sua competenza e la sapiente conduzione dei lavori ed Eloisa Dacquino che ha profuso un grandissimo impegno per l’organizzazione di questo Convegno, al quale si si è dedicata con tutto l’entusiasmo, la capacità e la serietà che la contraddistinguono.
“Strano quel Governo che da una parte riavvia il dialogo sociale e poi dall’altra decide unilateralmente sui contratti pubblici. Ci aspettiamo che arrivi a breve una convocazione da parte del Governo, come convenuto tra il presidente del Consiglio Conte e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Furlan e Barbagallo, in cui avviare il confronto sul rinnovo dei contratti pubblici e sulla riforma della Pubblica Amministrazione”. Ad affermarlo sono i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Nicola Turco e Michelangelo Librandi, in merito alla nota di aggiornamento al Def.
Dopo la pubblicazione della nota di aggiornamento al Def, affermano Fp Cgil, Cisl Fp, UilPa e Uil Fpl, “rileviamo che sui contratti non c’è nessuna risposta per le lavoratrici e i lavoratori pubblici, ma anzi c’è piena continuità con il precedente Governo. Si conferma, infatti, che per il rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione, secondo il Def, si prevedono aumenti dell’1,95% e che l'accordo verrà siglato nel 2020”. Secondo le categorie di Cgil, Cisl e Uil, “in primo luogo le risorse sono insufficienti, ci siamo mobilitati a giugno con una piattaforma chiara: risorse sul tabellare, ricordiamo che il contratto 16/18 prevedeva aumenti del 3,48%; stabilizzazione dell'elemento perequativo; finanziamento del nuovo sistema di classificazione e della riforma dell'ordinamento, ovvero carriere e inquadramenti”.
In secondo luogo, proseguono, “non può dettare il Governo i tempi senza neanche aver avviato il confronto sull'atto di indirizzo, per questo chiediamo di avviare subito il percorso che ci porti a definire un accordo prima della legge di Bilancio. Infine, sulla riforma della Pa, leggiamo che il governo vuole portare avanti la delega Bongiorno che riteniamo contenga indirizzi sbagliati. Per noi, prima ancora di riforme ‘epocali’, contano le risposte immediate sul fronte dell'occupazione, della proroga dei requisiti di stabilizzazione per tutti i precari della Pa e delle graduatorie dei vincitori e idonei. Se non ci saranno convocazioni nelle prossime ore, nelle settimane che seguiranno decideremo il percorso di confronto con le lavoratrici e i lavoratori sulle mancate risposte del Governo”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, UilPa e Uil Fpl.
Nei giorni 26 e 27 settembre 2019 si sono svolti a Grottaferrata (Roma) i lavori dell’Esecutivo Nazionale della Uilpa, un momento di grande confronto sull'enorme lavoro che la nostra Organizzazione Sindacale si appresta a svolgere nella nuova stagione che ci aspetta e che sarà caratterizzata da tante battaglie e da altrettante iniziative, da portare avanti con forza, determinazione, coesione e soprattutto con la coerenza che ci contraddistingue. Dopo la relazione introduttiva del Segretario Generale Nicola Turco, i vari interventi che si sono succeduti con tanta passione sono stati ricchi di idee e di spunti di riflessione. Grande attenzione ha suscitato l’intervento del Tesoriere della Uil Benedetto Attili che ha offerto, come di consueto, ulteriori spunti di notevole interesse.
I temi sul tavolo sono tanti, su tutti la necessità di portare avanti l’azione per rafforzare il ruolo del Sindacato e della sua funzione di rappresentanza, secondo un principio che affonda le sue radici nella stessa Carta Costituzionale. Ovviamente, ci attendono tante questioni, quali l’apertura del confronto con il nuovo Ministro della P.A., il rinnovo contrattuale, la risoluzione di tante problematiche rimaste irrisolte, in primis la definizione dell’ordinamento professionale. Su molti aspetti concernenti la contrattazione il Segretario nazionale Sandro Colombi ha fornito una opportuna informativa. E poi ancora sono state illustrate le molteplici iniziative che la Uilpa metterà prossimamente in campo, sulle quali provvederemo a tenervi informati. A conclusione dei lavori, l’intervento finale di sintesi del Segretario generale Nicola Turco.
E' emergenza sicurezza: lo denunciamo da anni, 'cassandre' inascoltate sulle situazioni di estremo disagio operativo che vivono gli operatori della Giustizia a causa di condizioni pervicacemente sottovalutate in ordine alla sicurezza degli stabili, degli uffici, non solo per ciò che attiene alla salubrità dei locali, quanto per l'incolumità dei propri dipendenti e fruitori del servizio. In tale contesto non stupisce l'ennesimo episodio di aggressione ai danni di un dipendente, avvenuto presso il Giudice di Pace di Voghera il 26 settembre u.s., al quale esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà. In allegato il comunicato stampa della Segreteria UILPA Pavia
In data 25/9/2019 si è tenuto il secondo incontro convocato dalla Direzione Regionale Lombardia con all’ordine del giorno la prosecuzione della disamina della bozza di progetto di struttura sullo “Smart Working” (Lavoro Agile) in applicazione dell’Accordo nazionale in materia e della successiva Circolare dell’Istituto n. 113/2019.
A scioglimento della riserva su quanto già notiziatovi nel precedente nostro comunicato, l’Amministrazione ha comunicato la volontà di voler sottoscrivere un verbale di intesa con le OO.SS. regionali a conforto del progetto di struttura di sviluppo dello Smart Working per il personale amministrativo, nonché per le Aree CML, Legale e Tecnico-Edilizio (...).
In allegato il comunicato UILPA INPS Lombardia
“Abbiamo apprezzato molto l’approccio del Ministro Fabiana Dadone rispetto al mondo della Pubblica Amministrazione che, per molti tratti, rispecchia ciò che la nostra Organizzazione Sindacale ha sempre affermato, a partire dall’idea che la macchina pubblica costituisca une bene di tutti, un patrimonio della collettività che dobbiamo impegnarci a preservare e a tutelare”. Lo afferma in una nota il Segretario generale della UILPA Nicola Turco, il quale puntualizza: “l’obiettivo di aprire il palazzo al confronto con tutte le parti in causa risponde ad una esigenza che sollecitiamo da tempo così come sono in linea con le nostre convinzioni tanto l’idea che non siano necessarie riforme draconiane quanto che sia impellente intervenire per favorire tempestivamente l’assunzione di nuovo personale, a partire dagli idonei delle graduatorie dei concorsi la cui validità è in scadenza e per le quali è indispensabile provvedere ad una proroga”.
“Auspichiamo, quindi, una convocazione a breve - prosegue Turco – e questa volta vorremmo che le parole del Ministro Dadone trovino effettivo riscontro nella realtà. Ci perdoni il Ministro di tale riserva ma negli ultimi anni i suoi predecessori – pur manifestando all’inizio tante belle intenzioni – hanno poi intrapreso altre direzioni, contribuendo ad un significativo peggioramento delle condizioni in cui versano uffici e lavoratori. Questi ultimi, poi, mortificati nella dignità, sono stati demotivati da tutta una serie di interventi che hanno avuto solo il fine di essere punitivi senza mai promuovere azioni positive per la valorizzazione della professionalità”, rimarca il Segretario generale della Uilpa.
“Ricordiamo, inoltre al Ministro Dadone che i contratti collettivi di lavoro sono scaduti da tempo e che - oltre al danno economico derivante da tale situazione - esistono molti altri fattori che stanno incidendo negativamente sulla vita professionale dei lavoratori, dal momento che molte questioni – in primis il welfare aziendale, la defiscalizzazione del salario accessorio, l’ordinamento professionale – sono rimaste tuttora irrisolte”. Turco evidenzia “che occorre un grande impegno pe il reperimento di risorse che consentano un rinnovo degno di questo nome, considerato anche che i pubblici dipendenti hanno saltato ben due tornate contrattuali e hanno il diritto di recuperare tale gap”.
“Auspichiamo dunque il ritorno ad una sana normalità, caratterizzata dal confronto democratico, dall’apertura di un dialogo proficuo ed efficace con le rappresentanze dei lavoratori e con tutte le parti sociali di questo Paese”, conclude Turco.
“Impietosi, crudi ma assolutamente realistici i commenti che da tempo esprimono tutti coloro che hanno a cuore il destino della Pubblica Amministrazione”. Lo afferma in una nota il Segretario Generale della UILPA, Nicola Turco, precisando che “sarebbe riduttivo imputare lo stato in cui versa il mondo del lavoro pubblico soltanto alle due emergenze primarie ovvero svuotamento degli uffici e popolazione lavorativa sempre più anziana; occorre – sottolinea Turco - analizzare ulteriori aspetti che esulano dai “numeri” ma che incidono in modo significativo sull’efficienza e sull’efficacia dell’azione amministrativa, e cioè l’eccessiva burocratizzazione di cui molta parte della dirigenza pubblica ama farsi scudo per gestire in maniera personalistica la macchina pubblica e poi la notevole presenza di personale estraneo alla PA, elemento quest’ultimo che produce effetti devastanti, derivanti della commistione tra parte politica e vertici amministrativi”.
“Instillare la cultura della presunzione che colpe e responsabilità siano sempre dei lavoratori che, per questo, vanno trattati come delinquenti comuni attraverso l’introduzione normativa di vari strumenti volti più a penalizzare che a gratificare (rilevazione biometrica, sistemi di valutazione delle performances troppo spesso demotivanti, limiti ai percorsi di progressione di carriera, mancanza di valorizzazione della professionalità), non fa bene alla Pubblica Amministrazione e al sistema dei Servizi Pubblici che i lavoratori del Pubblico Impiego assicurano quotidianamente tra mille difficoltà, dovute principalmente agli enormi carichi di lavoro causati dalle vertiginose carenze di organico”, rimarca il Segretario generale della Uilpa secondo il quale "deve essere di esempio quella parte di dirigenza che - consapevole di tale stato di cose – gestisce in modo corretto, leale e costruttivo i rapporti con il personale ai fini del perseguimento dell’interesse pubblico attraverso una corretta applicazione del modello di relazioni sindacali”.
“A tale riguardo, va sottolineato che l’ingente utilizzo di professionalità esterne – oltre a determinare una spesa enorme, non giustificata, nell’ambito della quale troppo spesso insistono zone grigie e poco trasparenti – non fa che alimentare le discrasie già evidenziate. E’ di tutta evidenza che la Politica – anche nel caso dell’ultimo Esecutivo – mentre a parole esalta il merito dichiarandosi contro la burocrazia nei fatti dimostra invece di privilegiare i rapporti di comodo rispetto alla possibilità di utilizzo di eccezionali professionalità, in possesso delle necessarie competenze, piazzando i propri fidi scudieri nei posti strategici di tutte le Amministrazioni, spesso anche privi dei requisiti necessari per ricoprire certi ruoli, con l’unico risultato di mortificare le professionalità interne e di abbassare gli standard di efficienza della macchina pubblica”, incalza Turco.
“Generalmente in aumento le spese per collaboratori e consulenti, praticamente raddoppiate – non a caso - al Ministero del Lavoro e dell’Interno, anzi proprio presso quest’ultimo si registra un aumento vertiginoso della spesa per l’Ufficio Stampa. Sostanzialmente le spese per i comunicatori, che si occupano di un certo tipo di propaganda, la paghiamo noi, con le risorse pubbliche. In generale, puntualizza Turco, si registra una massa di incarichi conferiti ad esterni, dai contenuti spesso vacui e poco trasparente”, fa notare il Segretario Generale della Uilpa”.
“Occorre segnare il passaggio da una visione della P.A. come campo di scorribande per rastrellare risorse, poltrone e consulenze, ad una pubblica amministrazione moderna, trasparente e produttiva che dia agli operatori ed ai responsabili degli enti la possibilità di esprimere appieno le proprie competenze e professionalità, non più oggetto di ingiuste e punitive misure. Tutti questi temi, a partire dall’improcrastinabile questione del rinnovo dei contratti, saranno oggetto delle nostre rivendicazioni nei prossimi giorni”, conclude Turco.
Roma, 20 agosto 2019
QUI i servizi del TG4 E TGCOM 24 su comunicati stampa Nicola Turco
Conferenza stampa a Palazzo Madama oggi ore 16.30
Il 23 luglio riprende in Commissione Giustizia al Senato la discussione sul Ddl Pillon e sugli altri disegni di legge collegati, nonostante centinaia di migliaia di uomini e donne in Italia ne abbiano chiesto il ritiro.
Tanti/e parlamentari e rappresentanti delle istituzioni in questi mesi si sono espressi/e pubblicamente contro un disegno di legge lesivo per la libertà di tutti e tutte e potenzialmente molto pericoloso per i bambini e le bambine.
È arrivato il momento di verificare la fondatezza di tali dichiarazioni: CHI è dalla nostra parte e CHI no, chi è dalla parte delle donne e dei/lle bambini/e e chi no, CHI è disposto in Parlamento a far sentire la propria voce e a rispondere alla propria coscienza.
Le associazioni, i centri antiviolenza, il movimento femminista, le organizzazioni sindacali che in questi mesi si sono mobilitati per chiedere il ritiro del Ddl Pillon invitano perciò i/le parlamentari di tutti gli schieramenti a una conferenza stampa – martedì 23 luglio alle 16.30, Sala Caduti di Nassiriya di Palazzo Madama, Roma – per dimostrare pubblicamente il proprio impegno a fianco delle donne e i/le loro figli/e.
Roma, 23 luglio 2019
QUI i promotori della conferenza stampa
L´approvazione del «Codice Rosso» è un´occasione mancata per fare un vero passo avanti sul tema della violenza maschile contro le donne. Pur apprezzando l´introduzione di fattispecie di reato importanti come il «revenge porn», i matrimoni forzati e le lesioni permanenti del viso, riscontriamo che le criticità che avevamo avanzato, durante le audizioni, non sono state prese in considerazione.
In particolare, ci preoccupa l´ascolto della vittima entro tre giorni, perché rappresenta un´arma a doppio taglio. Il momento successivo alla denuncia è quello a più alto rischio per la vittima poiché essa è lasciata sola. Riteniamo che la donna debba sentirsi protetta e sostenuta. Talvolta la donna non sentendosi adeguatamente salvaguardata ritratta la denuncia. Inoltre, si rifà strada l´idea che la vittima menta, che usi la denuncia per violenza come vendetta nei confronti dell´ex compagno.
Non ci convince l´istituzione dell´Osservatorio presso il Ministero di Grazia e Giustizia perché riconduce questo tema a fatto da risolvere solo sul piano repressivo, mentre la battaglia che stiamo portando avanti è culturale e riguarda i temi della Prevenzione, della Protezione, della Punizione e delle Politiche integrate. Per questo riteniamo importante agire correttamente sul piano formativo in particolare per quanto riguarda la formazione degli operatori di polizia, dei carabinieri dei magistrati e di tutti gli operatori che a vario titolo hanno a che fare con le vittime di violenze.
Vogliamo ricordare che è stato appena svolto un censimento dei centri antiviolenza, sostenuto con fondi pubblici, che rischia di essere inutile perché il «Codice Rosso» non annovera i risultati del censimento all’interno della norma.
Infine, il «Codice Rosso» ha un´invarianza di spesa e questo ne riduce di fatto la sua efficacia e portata.
Roma, 17 luglio 2019