Una Pubblica Amministrazione efficiente ed efficace ha bisogno di una dirigenza qualificata.La crisi, che ha colpito soprattutto le economie occidentali ed europee, continua imperterrita a divorare risorse umane, economiche e finanziarie, con tutte le gravi e nefaste conseguenze che produce, in particolar modo a livello sociale. A tale condizione non sfugge, purtroppo, neppure la realtà produttiva, economica e finanziaria più importante del nostro Paese, identificata nella Regione Lombardia, realtà dove si produce il 60 % del PIL nazionale, con il suo capoluogo, Milano, uno dei primi e dei più importanti del nostro continente. Crisi si, ma non solo economica, finanziaria e produttiva, bensì crisi di idee positive e di proposte volte al superamento dell’attuale stato e, soprattutto, crisi di uomini, di manager capaci di produrre azioni concrete e inadeguati persino a veicolare e sostenere positive e realistiche idee altrui.L’ esperienza del passato ci insegna che il consolidamento di una forte ripresa che sappia garantirne l’effetto nel tempo dipende dalla capacità di creare nuovi modelli organizzativi, flessibili e adeguati che valorizzino le professionalità e la partecipazione di tutti soggetti coinvolti dai processi produttivi, pubblici o privati che siano, promuovendo, retribuendo ed incentivando il merito, ma che discendano, preliminarmente, dalla “rottamazione della classe dirigente” composta da manager incapaci.Sempre di più la collettività ed i cittadini hanno l’esigenza di accedere a servizi pubblici efficienti e qualificati, che la Pubblica Amministrazione deve necessariamente garantire, anche dal punto di vista di qualificazione della spesa, poiché quei costi ricadono sull’erario e quindi sulla stessa collettività.Ad incapacità , inefficienza e incompetenza di una certa dirigenza, inadeguata ad assumere le responsabilità che i compiti istituzionali e organizzativi richiedono, anche in funzione dei servizi resi, a maggior ragione nel “contesto Milano”, deve seguire la rottamazione dei dirigenti incapaci, come, peraltro, normativamente previsto. Dagli atti emessi, dai comportamenti e da talune decisioni della Dirigenza della Ragioneria Territoriale dello Stato di Milano, Monza e Brianza, si evincono le cause dell’ attuale sofferenza in cui versa l’Ufficio, in conseguenza delle evidenti carenze e dei limiti che affliggono il suo quadro dirigente. Si impongono, quindi, scelte prioritarie di costruzione di un nuovo modello organizzativo anche alla Ragioneria Territoriale dello Stato di Milano e Monza/Brianza, indispensabile a dare risposte certe in una città che, come Milano, fa dell’ efficienza e della produttività una delle sue caratteristiche universalmente riconosciute.Sino ad oggi, infatti, il buon funzionamento e la riconosciuta efficienza della Ragioneria Territoriale dello Stato di Milano, Monza e Brianza sono, unicamente, frutto e risultanza di un senso di responsabilità, di abnegazione, dedizione disinteressata e impegno di ogni singolo lavoratore, ciascuno nella consapevolezza del proprio ruolo e , soprattutto, nell’attenzione e nel rispetto degli altri, profuso dai dipendenti nei confronti della collettività che fruisce dei servizi, indipendentemente dalle incerte direttive provenienti dalla sua Dirigenza.La mancata “professionalità” dirigenziale della RTS di Milano e Monza – Brianza non è ascrivibile al Sindacato, né ai lavoratori, né tanto meno all’utenza, bensì è diretta espressione e conseguenza di chi, a livello centrale, opera determinate scelte.La U.I.L. PA MEF di Milano continuerà la propria responsabile opera di tutela dei diritti e dei doveri dei lavoratori e della collettività, vigilando e denunciando incompetenze e sprechi nella P.A.Basta sprecare tempo e denaro, “mutatis mutandis”, ascoltiamo i saggi consigli di lontani, ma sempre attuali, progenitori, “cambiare le cose che debbono essere cambiate”.
Responsabile Nazionale UIL PA MEF Lombardia e Liguria Nicola Barbato