La UILPA ricorre al Giudice del Lavoro di Milano, a causa del costante e continuo utilizzo dell’istituto delle applicazioni da parte della Corte d’Appello del capoluogo lombardo. Tale reiterato e costante utilizzo riteniamo, a nostro avviso, violi l’art. 14 dell’Accordo nazionale sottoscritto il 27 marzo 2007, nella fattispecie in due punti: le applicazioni sono divenute normale metodo organizzativo per assicurare i servizi, mentre l’accordo nazionale si esprime in termini di eccezionalità; e ancora, mentre l’Accordo stabilisce un periodo massimo di un anno entro il quale deve effettuarsi lo spostamento d'ufficio, tale spostamento viene spesso prorogato ben oltre il predetto limite. La violazione dell'accordo costituisce, a nostro avviso, un evidente comportamento antisindacale perché vengono meno gli impegni assunti formalmente tra le parti e con il Sindacato. L'eventuale accertamento della violazione dell'Accordo e la pronuncia di antisindacalità, costituiscono strumenti giuridici percorribili per indurre l'Amministrazione a cessare le applicazioni così come oggi sono pensate e messe in atto, e a porre un freno all'esercizio discrezionale dell'attività amministrativa che sembra sempre più governata da un arbitrio unilaterale non accettabile.
Milano, 10 dicembre 2019