UILPA Milano e Lombardia
 

I mezzi privati di PS, Penitenziaria e VFF non possono circolare nelle zone a traffico limitato “Non chiediamo alcun privilegio, ma solo la possibilità di poter lavorare”. Una lettera aperta scritta al sindaco di Milano Giuseppe Sala per chiedere di essere messi in condizione di lavorare anche dopo l’orario di stop dei mezzi pubblici. Così Polizia di Stato, Polizia Penitenziarie e Vigili del Fuoco si sono rivolti al primo cittadino per chiedere la possibilità di svolgere il proprio servizio senza voler avere alcun privilegio. Il punto della questione è relativa alla costituzione delle aree B e C che comportano restrizioni di accesso al centro relativamente alla tipologia di auto.

Le nuove limitazioni, infatti, impediscono al personale della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria e dei VV.FF. in possesso di alcune tipologie di autovetture e che svolgono attività di servizio in orari non coperti da servizio pubblico, di raggiungere il proprio luogo di lavoro. La disposizione del 18 febbraio 2019 – sottolinea il rappresentate UIL della Polizia di Stato Alessandro Montunato – prevede il progressivo divieto di ingresso in area C da parte di personale in possesso di auto (sino ad euro 6 diesel) che svolge un pubblico servizio in orari atipici di ingresso e non ipotizzabili, a causa di esigenze di ordine e sicurezza pubblica, in uscita.

Comprendiamo perfettamente la ratio della norma, ma riteniamo che tale disposizione costituisca una incomprensibile inversione di tendenza rispetto a quanto sino ad ora l’Amministrazione comunale aveva effettuato con la giusta politica delle deroghe di accesso in area C . Tutto ciò ribadendo che molti colleghi non possono permettersi di acquistare una nuova vettura in regola con le nuove disposizioni previste e sottolineando che quanto viene chiesto non vuole ne deve essere inteso come la richiesta di un privilegio Vogliamo precisare – concludono i Segretari – che quanto da noi rappresentato non è da intendersi come una richiesta di particolare privilegio rispetto ai cittadini milanesi ma, bensì, una reale necessità di attenzione nei confronti di chi svolge una particolare attività lavorativa.

Attività che fornisce a tutta la collettività un servizio fondamentale per la sicurezza e vive di stipendi mensili che difficilmente si conciliano con l’acquisto di nuove autovetture. Ecco perché chiediamo un incontro da concordarsi nei modi e nei tempi opportuni per poter trovare una soluzione a questa questione che può apparire banale, ma che diventa importantissima per tutti noi lavoratori.

 

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