La gravità e l’insostenibilità della situazione in cui quotidianamente il personale si trova ad operare nell’adempimento dei propri compiti istituzionali; le ricorrenti lacune organizzative finora colmate grazie al proprio senso di responsabilità; la continua produzione di norme e procedure bizantine, che complicano invece di semplificare il rapporto con il contribuente; la constatazione della necessità di implementare linee guida organiche e sistematiche atte a superare una produzione sovrabbondante e sovente contraddittoria e a scongiurare rischi di incertezza del diritto e disomogeneità di prassi; i carichi di lavoro (definirli budget non ne modifica il significato) eccessivi rispetto alla cronica carenza di personale in tutti gli uffici della Lombardia; la particolarità e complessità di alcune lavorazioni non riscontrabili in altri uffici dell’Agenzia delle Entrate; la mancanza di chiarezza sugli obiettivi assegnati soprattutto a fronte di nuove e gravose lavorazioni, quali le V.D., che rendono gli Uffici della Lombardia molto spesso assimilabili più a una catena di montaggio che ad un Ufficio pubblico; la campagna politica e mediatica, soprattutto in questo ultimo periodo, che vede il personale dell’Agenzia vilipeso, ingiuriato, offeso e finanche impunemente minacciato nell’integrità fisica, e che sembra mirare alla demonizzazione ed allo smantellamento dell’Agenzia …
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