UILPA Milano e Lombardia
 

La UILPA-BACT ha prospettato già nell’audizione alla Commissione Cultura della Camera avvenuta il 12 giugno scorso, in occasione della discussione del D. L. 83/14 ‘Art Bonus’, la grave situazione di carenza di personale del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo – particolarmente nei profili professionali del personale tecnico specializzato dell’area III, profili in   corso di rapido svuotamento a causa del mancato turn over negli anni scorsi.

In quell’occasione abbiamo proposto un emendamento al D. L. volto a consentire di coprire i detti posti vacanti mediante lo ‘scorrimento’ delle graduatorie degli idonei dei concorsi interni sia di area III che II, per i rispettivi profili. Analogo provvedimento la UILPA-BACT ha proposto di inserire nel luglio scorso nel D. L. 90/14 ‘Madia’ sulla Pubblica Amministrazione. La carenza di posti nei profili in questione persiste anche attualmente, dopo la recente riduzione degli organici a seguito della Spending review. Abbiamo pertanto di nuovo inviato alla Presidenza del Consiglio (e sollecitato anche direttamente) la presentazione da parte del gruppo PD di un emendamento del medesimo tenore al disegno di legge di conversione del d. l. 192/14 ‘Milleproroghe 2015’ (A.C. 2803). Le risorse economiche necessarie (circa 2 milioni di euro) sarebbero infatti già disponibili nell’ambito delle ‘facoltà assunzionali’ del Ministero, ma per poterle utilizzare a tal fine occorre una deroga legislativa alla norma del D. Lgs. 150/09 (art. 24) che esclude in via ordinaria il ricorso allo scorrimento degli idonei interni. Dobbiamo però registrare che le Commissioni riunite I e V della Camera, che esaminano il D. L., hanno precluso tutti gli emendamenti, come il nostro, che non riguardano strettamente la sola proroga di termini fissati da altre leggi, per cui chiediamo maggiore chiarezza al Governo e al nostro Ministro sull’effettiva volontà politica di trovare al più presto lo strumento legislativo idoneo a risolvere una questione meramente formale nei confronti della quale si comprende sempre meno la difficoltà a recepire le esigenze di funzionalità del Ministero e le legittime aspettazioni di tanti suoi dipendenti, che ne assicurano l’attività anche ben oltre il oro stretto dovere.

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