Con il DEF continuano le politiche di rigore con le quali l'Europa, ormai unica al mondo, pensa di uscire dalla crisi e rilanciare la crescita.Non si deve continuare a rispondere con cieche misure di austerità alla esplosiva questione sociale.Tra le tante emergenze sociali di questo paese si continua a non dare risposte al potere di acquisto delle retribuzioni e delle pensioni del lavoro pubblico oltre che di quello privato; mentre continuano a mancare le risorse necessarie per garantire la continuità occupazionale del lavoro precario nelle Pubbliche Amministrazioni.Alla emergenza lavoro di tantissimi giovani si accompagnerà l'impossibilità per le amministrazioni pubbliche di poter garantire la continuità dei servizi: spending review ed eccedenze di personale; blocco delle assunzioni; invecchiamento del lavoro, e fuoriuscita dei giovani precari ai quali per problemi finanziari oltre che normativi rischia di non poter essere rinnovato il contratto di lavoro, sono una miscela esplosiva per il paese e per la garanzia dei diritti delle persone.E' necessario ed urgente individuare una normativa ad hoc per far si che non si interrompano dopo il 31 luglio i tanti contratti di tipo precario nelle pubbliche amministrazioni.
Roma, 12 aprile 2013