E' di queste ore un comunicato di un'organizzazione sindacale non firmataria del CCNL delle Funzioni Centrali, per informare che - dopo le prime sentenze negative sui propri ricorsi - si recheranno a fimare il Contratto Collettivo Nazionale sottoscritto il 12 febbraio scorso da Cgil, Cil, UIL. E' la riprova che avevamo visto giusto. Nel corso della campagna elettorale per il rinnovo delle RSU hanno raccontato falsità ai lavoratori pur di guadagnare voti. Hanno giurato e spergiurato che mai avrebbero firmato un contratto capestro e antidemocratico. E ora, passate le elezioni, finamente gettano la maschera!
Leggi tutto nel volantino allegato FPCGIL, CISLFP, UILPA
Riportiamo di seguito la dichiarazione del Segretario confederale UIL, Antonio Foccillo: "Accogliamo con favore le prospettive di semplificazione e digitalizzazione della P.A., ma soprattutto quelle di stabilizzazione e di ricambio generazionale della sua popolazione lavorativa, che ci sono arrivate ieri dalle parole della Ministra Bongiorno alla presentazione del Ddl c.d. concretezza. Si è annunciato il via libera alle assunzioni per il triennio 2019-2021 attraverso lo scorrimento delle graduatorie e l’indizione di nuovi concorsi da svolgersi con procedure semplificate e più celeri. È quello che, con i noti dati sull’età media alla mano, abbiamo sempre invocato e chiesto e per cui abbiamo lavorato in questi ultimi anni fin dall’accordo del 30 novembre 2016. Proprio su quella via è necessario ripartire per tutelare il benessere lavorativo, in primo luogo, dei tanti precari storici della nostra P.A., stabilizzandoli dopo tanti anni di proroghe e vane attese.
E ancora. Riteniamo importante la volontà di voler stanziare fondi nella legge di bilancio per il triennio contrattuale 2019/2021 già dal prossimo anno. Nel pubblico impiego non possiamo incappare nuovamente nell’ennesima stasi proprio ora che abbiamo ripristinato la normale fisiologia contrattuale e il ruolo della contrattazione stessa. Non potremmo accettare un ulteriore rinvio e ci batteremo perché non sia così. Proprio con il prossimo contratto, infatti, si dovranno porre le basi per la ripresa del potere d’acquisto perso dai pubblici dopo dieci anni di mancati rinnovi e blocco delle carriere.
Apprezziamo anche l´impostazione di un provvedimento che «vuole permettere alla P.A. di cominciare a correre», puntando forte sull’adeguamento digitale delle istituzioni e dei servizi che offre alla cittadinanza. Si tratta di un obiettivo che, come UIL, riteniamo strategico per la vita dei cittadini, semplificandone e velocizzandone i rapporti con gli enti a cui si rivolgono.Tutte queste sono ottime intenzioni che auspichiamo si traducano, anche attraverso il nostro fattivo coinvolgimento, in interventi proficui per il rilancio di tutto il sistema Paese.
Rimangono, tuttavia, i nostri dubbi sull’insistenza avverso i soliti c.d. furbetti del cartellino.
Nessuno vuole giustificare chi sbaglia, ma ribadiamo che le regole ci sono e che sul fronte della prevenzione dei casi di falsa attestazione della presenza debba guardarsi con attenzione a tutti i profili relativi alla tutela della privacy dei soggetti coinvolti. Quello che ci preme, in particolar modo, è che tutto questo non si traduca nuovamente in un leit motiv che avalli nuove misure penalizzanti per i lavoratori. Per questi motivi, sosteniamo ancora una volta che per “tutelare i dipendenti che lavorano” – che sono la maggioranza – bisogna prima necessariamente passare per la promozione e la tutela del loro benessere lavorativo.
Roma, 14.09.2018 fonte Uil
Dopo lo “scandalo” della mancata apertura di Pasquetta, il Palazzo Ducale è tornato nel dimenticatoio. A nulla sono valse le proteste dei commercianti e delle associazioni di categoria. A nulla è valsa la dimostrazione di sostegno e l'impegno del sindaco Mattia Palazzi affinché il problema della grave carenza di personale di vigilanza e accoglienza si risolvesse. (Articolo sulla Gazzetta di Mantova del 4 aprile 2018).
Come era successo a gennaio e a febbraio e fino al 22 marzo, dal 3 luglio tutto il piano nobile della Corte Vecchia di Palazzo Ducale è chiuso per la forte carenza di personale. Ogni mattina il percorso espositivo di circa 30 sale affrescate e decorate, piene di capolavori come affreschi di Pisanello, quadri di Rubens, Fetti, Viani, arazzi fiamminghi su cartoni di Raffaello, rimane inaccessibile ai visitatori e ai turisti.
Nonostante le molte richieste dei rappresentanti sindacali per trovare soluzioni condivise e nonostante l'autonomia gestionale del Direttore, niente è stato fatto fino ad ora. Nessuna esternalizzazione del servizio di vigilanza per tamponare la mancanza di personale. Nessun concorso all'orizzonte. Per il futuro di questo nostro Museo non ci sono rosee previsioni.
La responsabilità per la serrata di Pasquetta, che l’opinione pubblica ha attribuito ai lavoratori del Museo, ha in realtà messo in luce una situazione che già da tempo le organizzazioni sindacali denunciano. La risposta dal Direttore è stata l'interruzione delle relazioni sindacali.
Strettamente connessi alla carenza di personale sono l'organizzazione del servizio e i carichi di lavoro. Anche la sicurezza nella gestione dell'utenza e di tutela del bene pubblico sono direttamente legati ai numeri troppo esigui del personale. I lavoratori e le lavoratrici di Palazzo Ducale auspicano che questo comunicato possa raccogliere l'attenzione e la solidarietà che questo Museo merita, specialmente in questo frangente.
FpCgil UIL PA Mibact Unsa
Elena Giusti Artemisia Fasano Maria Giulia Sciacca
"In questo ultimo periodo abbiamo purtroppo dovuto registrare un sostanziale decadimento delle relazioni sindacali nella maggior parte degli Istituti del distretto. Non se ne comprendono la ragioni, ma diversi sono i dirigenti che hanno palesemente dimostrato scarso interesse a rispettare norme e accordi, finanche gli interventi e le posizioni assunte dall’Ufficio che dovrebbe essere “gerarchicamente” superiore, il Provveditorato Regionale, tramite orientamenti, indicazioni formali, oppure a seguito di delibere dell’Organo di garanzia regionale.(...)" In allegato la nota a firma del Segretario generale regionale UILPA Polizia Penitenziaria Gian Luigi Madonia
Di lavoro si deve vivere, non morire: questa frase racchiude il senso del presidio organizzato lo scorso 16 luglio in piazza Duomo a Milano, dalla FENEALUIL Lombardia unitamente alle categorie di Cgil e Cisl, cui la UILPA Lombardia ha testimoniato pieno sostegno e partecipazione. Un presidio voluto per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della sicurezza sul lavoro, tema che continua drammaticamente ad essere di attualità, per l'incremento degli infortuni, anche mortali, e il peggioramento delle condizioni dei lavoratori sui luoghi di lavoro.
Di seguito la dichiarazione di Eloisa Dacquino, Segretaria generale UILPA Lombardia QUI IL VIDEO
Di seguito riportiamo il documento inoltrato dai coordinamenti regionali UILPA, FPCGIL, CISLFP, CONFINTESA al Presidente dell'Istituto Tito Boeri, all'esito dell'assemblea tenuta con il personale delle sedi di tutta la regione lombardia il 16 luglio 2018. "L’assemblea del personale Inps delle sedi di tutta la regione Lombardia del 16 luglio ha visto una grande partecipazione dei lavoratori, aderendo al percorso di mobilitazione attivato dal livello nazionale di CGIL CISL UIL CONFINTESA rivendicando, così, il loro ruolo di protagonisti dell’istituto, come previsto dal nuovo CCNL, per dare definitivamente una svolta positiva e costruttiva alle condizioni di lavoro e alla qualità dei servizi alla cittadinanza. La gestione unilaterale dell’amministrazione degli ultimi tempi ha determinato una situazione di profonda criticità lavorativa presente in tutte le sedi della Lombardia, che unita alla gravissima carenza di personale, determina ricadute negative sulla qualità ed efficienza dei servizi all’utenza. Condizione questa, che oltre a mortificare il ruolo, la professionalità e dedizione dei lavoratori Inps è causa di un costante aumento dello stress dei lavoratori(...) Leggi tutto in allegato