UILPA Milano e Lombardia
 

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 37 del 13 febbraio decreto del Ministro del Lavoro del 22 dicembre 2012.Per facilitare il rientro al lavoro dopo la maternità obbligatoria, lo stato contribuirà con 300 euro al mese alle spese dell'asilo nido o a quelle sostenute per la babysitter, ma la mamma dovrà rinunciare - per ogni mese di incentivo - al corrispondente periodo di astensione facoltativa. Previsto il congedo obbligatorio per i padri, che entro il quinto mese di vita del figlio potranno stare accanto al proprio figlio per un giorno, con la garanzia della retribuzione al 100%. Due giorni di congedo obbligatorio, sempre pagati al 100%, potranno essere poi goduti a condizione che la madre rinunci a due giorni del proprio congedo.Per usufruire dei congedi il padre deve comunicare per iscritto al datore di lavoro i giorni in cui intende fruirne, con un anticipo non minore di quindici giorni, ove possibile in relazione all'evento nascita, sulla base della data presunta del parto. Nel caso di congedo facoltativo, il padre deve allegare alla richiesta una dichiarazione della madre di non fruizione del congedo di maternità a lei spettante per un numero di giorni equivalente a quello fruito dal padre, con conseguente riduzione del congedo medesimo. I congedi non possono essere frazionati a ore.Per quanto riguarda invece il nuovo bonus bebè, la madre lavoratrice, al termine del periodo di congedo di maternità e negli undici mesi successivi, può richiedere, in luogo del congedo parentale, un contributo utilizzabile alternativamente per il servizio di baby-sitting o per far fronte agli oneri dell'asilo nido. Il bonus è pari a un importo di 300 euro mensili, per un massimo di sei mesi, in base alla richiesta della lavoratrice interessata.Il contributo per il servizio di baby-sitting verrà erogato attraverso il sistema dei buoni lavoro di cui all'art. 72 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, mentre nel caso di fruizione della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati, il beneficio consisterà in un pagamento diretto alla struttura prescelta, fino a concorrenza del predetto importo di 300,00 euro mensili, dietro esibizione da parte della struttura della documentazione attestante l'effettiva fruizione del servizio.Il bonus sarà riproporzionato per le lavoratrici part-time, mentre per le mamme iscritte alla gestione separata sarà concesso per un massimo di tre mesi.Per ottenere il bonus occorrerà fare domanda all'Inps tramite i canali telematici, indicando per quale tipologia di beneficio si intende concorrere.La graduatoria delle aventi diritto sarà stilata sulla base della situazione economica delle richiedenti, risultante dalle dichiarazioni Isee. La graduatoria sarà unica e su base nazionale. A disposizione lo stato mette 60 mln di euro, 20 per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015. L'Inps monitorerà l'andamento della spesa anche al fine di una eventuale revisione dei criteri di accesso e delle modalità di utilizzo del beneficio per gli anni di sperimentazione successivi al primo.

 

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