UILPA Milano e Lombardia
 

Mentre l’Italia licenzia e approva la fiducia definitivamente a  quella che verrà ricordata come la peggiore delle manovre economiche finanziarie che questo Governo e la maggioranza di questo Parlamento potesse varare, l’Europa dice si purché ne rispetti il previsto rigore.

Dunque nessuna richiesta di manovre aggiuntive (?), Berlusconi soddisfatto, noi meno, compreso il Presidente Napolitano costretto a rispondere con note ufficiali alle richieste della FIOM.

Noi ribadiamo quanto fino ad ora sostenuto rispetto un dato che appare evidente agli occhi dei più, meno alla classe Dirigente di questo paese che andrebbe ‘espugnata’ dal fortino: c’è una Europa dei popoli in movimento, che chiede partecipazione, giustizia, equità, cultura, crescita sostenibile.

C’è un continente  le cui azioni di rivolta inevitabilmente costringeranno il ‘vecchio’ ad assumere scelte di carattere economico-sociali non più rinviabili, che il nostro Paese prevedibilmente non sarà in grado di affrontare per il ritardo e  il degrado culturale cui nostro malgrado siamo costretti, grazie a rappresentanti del popolo che hanno fatto strame della politica.

A questa ‘politica’ noi diciamo no, nella consapevolezza che il solco tra paese reale e paese immaginario non sia più colmabile con sterili enunciazioni propagandistiche, tanto meno con ‘fughe all’estero’: con responsabilità abbiamo indicato proposte concrete, a partire dalla riforma fiscale e  dalla riduzione della cattiva spesa pubblica.

Agli striscioni appesi oggi alla Camera “ basta lega,basta roma, basta tasse’ vorremmo anteporre ora storiche gesta di chi lanciò pitali e petali di fiori sul Parlamento in quel lontano 1920 quale segno di tangibilità allegorica del ‘Loro’ valore: per il bene del paese, andatevene.

 

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