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La UIL Milano e Lombardia condivide l'appello della rete Lombarda dei Centri Antiviolenza e sostiene la loro iniziativa per la garanzia della libertà, della sicurezza e della protezione delle donne. In un Paese in cui la violenza contro le donne da parte degli uomini continua a mietere vittime, i Centri Antiviolenza rappresentano da lungo tempo luoghi in cui le pratiche di accoglienza, ascolto, e autoaiuto convivono con percorsi di rafforzamento, di autonomia e di autodeterminazione delle donne. Non possono quindi essere confusi con luoghi di erogazione di prestazioni o servizi né le loro pratiche possono essere forzate da automatismi che ne snaturerebbero la funzione e ne ridurrebbero l’efficacia. La natura stessa della relazione che le donne scelgono liberamente di instaurare con questi Centri deve essere protetta e rispettata, perché questo ha favorito negli anni l’emersione di un fenomeno che vorremmo scomparso e che invece resta ancora difficile da stimare. Le giuste esigenze di trasparenza nell’impiego delle risorse che derivano da stanziamenti pubblici devono essere rese compatibili con la garanzia della protezione delle vittime, perché non venga meno la fiducia verso questi luoghi. Chiediamo che Regione Lombardia riveda i propri atti in merito ai criteri di inserimento dei Centri nell’Albo Regionale e convochi urgentemente il Tavolo Antiviolenza perché l’intera materia possa essere discussa e condivisa anche con le associazioni che concretamente operano nei Centri e non loro imposta. Non possiamo infatti immaginare che i Centri della Rete Lombarda vengano esclusi dalle misure di sostegno, che hanno lo scopo di applicare nel nostro Paese la Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa, i cui obiettivi, tra gli altri, sono di “predisporre politiche e misure di protezione e di assistenza a favore di tutte le vittime di violenza contro le donne e di violenza domestica”. Con questi obiettivi la UIL Milano e Lombardia sarà presente al presidio sotto Palazzo Lombardia, martedì 12 settembre dalle ore 16.