Al Ministro della Funzione Pubblica
                                                                                 On. Prof. Renato Brunetta


Egregio Signor Ministro,


in virtù del Suo interesse per la valorizzazione del personale delle amministrazioni
pubbliche desideriamo segnalarle la specificità di un Corpo dello Stato tra i più amati e
stimati dagli italiani: quello dei Vigili del Fuoco.


Lattività svolta da questi addetti alla sicurezza richiede altissime qualificazioni,
competenze estremamente diversificate e, pertanto, la necessità di un aggiornamento
professionale continuo che garantisca standard sempre elevati di efficienza operativa.


Durante la Sua lunga esperienza di governo come Ministro per la Funzione Pubblica lei ha
spesso sottolineato l’importanza strategica della formazione. Nel caso dei Vigili del Fuoco
la formazione e l’aggiornamento professionale sono fattori essenziali per consentire il
salvataggio di beni privati e collettivi e di vite umane, compresa quelle degli stessi
operatori.


Gli ambiti di intervento del Corpo sono vastissimi e vanno dal soccorso per le emergenze
in ambiente terrestre e acquatico a quelle chimiche e batteriologiche o legate al verificarsi
di calamità naturali sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.


Si tratta di campi dazione che richiedono tempestività, competenza, esperienza. E che
però vanno affrontati con nuove modalità di intervento, nuovi mezzi e nuove tecnologie.
Tutto ciò necessita di apprendimento, rinnovamento, abilitazioni. Sono queste le armi che
il personale dei Vigili del Fuoco mettono ogni giorno a disposizione della collettività.


Sappiamo quanto Lei sia sensibile al tema della premialità in relazione alla qualità del
lavoro svolto e alle responsabilità rivestite. Ma per calare questo principio nella realtà
occorre che la struttura retributiva del Corpo dei Vigili del Fuoco venga adeguata al
crescente livello di responsabilità e professionalità che deriva dal processo di formazione
permanente a cui gli operatori si sottopongono per esercitare al meglio le proprie funzioni.


È certamente una questione di equità retributiva, ma anche di nuove risorse che andranno
reperite con uno sforzo di volontà politica nellambito dei prossimi provvedimenti
governativi in materia di finanza pubblica. In questo senso siamo certi di trovare in Lei un
interlocutore aperto e attento.


Roma, 6 settembre 2021


Distinti saluti.


Sandro Colombi

(Segretario generale UILPA)