UILPA Milano e Lombardia
 

Le Segreterie regionali di FP Cgil, Cisl FP, Uil FPL e Uil PA, e i delegati dei lavoratori pubblici e privati operanti nei pubblici servizi si sono riuniti a Milano in data 12 novembre 2013 per denunciare il disagio dellecategorie, per chiedere più lavoro e più servizi pubblici.Il Paese e la Lombardia hanno bisogno di tutte le azioni possibili, da parte di tutti i soggetti disponibili, per liberare le energie e le potenzialità che la gravità del contesto sociale ed economico richiede.Nel contesto di ripresa e di rilancio dell’economia il ruolo del lavoro e dei servizi pubblici è fondamentale e pertanto è indispensabile superare la logica punitiva sin qui tenuta nei confronti del lavoro pubblico.Pretendiamo dalle istituzioni e dalla politica le risposte in linea con le nostre richieste, il coraggio di cambiare rotta perché vogliamo essere il motore del cambiamento, il volano della ripresa economica della Lombardia, un’opportunità di crescita collettiva.Consapevoli di questo ruolo l’attivo dei delegati chiede oggi una pubblica amministrazione e servizi pubblici più efficaci, in linea con i bisogni del territorio, con le aspettative e i bisogni delle imprese, con minori sprechi e meno burocrazia.Servizi pubblici che offrono più dignità, innovazione, riconoscimento professionale e in cui si rinnovino regolarmente i contratti al personale che vi opera quotidianamente.Si quindi al miglioramento dell’amministrazione pubblica.L’attivo condivide e fa proprie le proposte e le richieste avanzate dalle segreterie nazionali delle categorie di CGIL CISL UIL di “linee guida per un riordino partecipato del territorio e delle sue istituzioni”.Si a un nuovo assetto delle autonomie locali riconoscendo alle Regioni il ruolo d’indirizzo e programmazione assieme ad un ruolo di coordinamento e regolamentazione delle funzioni locali. Ma che valorizzi le autonomie locali come istituzioni pubbliche in grado di garantire i diritti fondamentali dei cittadini e motori di sviluppo delle economie locali.  A partire dal monitoraggio delle unioni dei comuni e delle funzioni associate è indispensabile una chiara definizione delle funzioni di area vasta comprese quelle derivanti dall’istituzione delle Città metropolitane. Per questo chiediamo un coraggioso posizionamento dell’Anci e dell’Upi sulla riforma del territorio e una forte azione d’indirizzo da parte della Regione. E’ necessario un quadro d’insieme delle articolazioni delle funzioni pubbliche sul territorio che comprenda in una sola visione di sistema le funzioni delle autonomie con quelle centrali dello stato nella ricerca di un’organizzazione complessiva finalizzata all’eliminazione dei doppioni amministrativi e alla semplificazione degli accessi dei cittadini.Si anche a un nuovo modello sanitario regionale che integri e potenzi la capacità di risposta al bisogno di salute del cittadino con modelli ospedalieri, territoriali e domiciliari finalizzati a restituire la titolarità della promozione di benessere delle comunità locali, la determinazione dei fabbisogni di prestazioni sanitarie e di welfare, con lo sviluppo di nuovi modelli di presa in carico e di cura del paziente fragile e della non autosufficienza.Un modello che assuma l’obiettivo della partecipazione democratica alle scelte di politica sociosanitaria e faccia perno sulla professionalità degli operatori, pubblici, privati e del privato sociale, per riqualificare e rendere più efficace il sistema nel suo complesso.Si al superamento della frammentazione delle competenze tra diversi livelli istituzionali.Si all’individuazione di indicatori di qualità per definire le eccellenze e agire processi di riorganizzazione delle carenze.Si alla rapida definizione dei servizi essenziali e dei relativi costi standard per tutti i livelli istituzionali.Basta quindi alle ingiuste accuse ai dipendenti come causa dell’incremento del debito pubblico a fronte della riduzione significativa del loro numero complessivo e il contestuale aumento della spesa improduttiva.Basta al blocco del contratto di lavoro, alla proroga dell’indennità di vacanza contrattuale e alle rateizzazioni dell’indennità di fine rapporto. Basta al blocco della contrattazione integrativa.Basta ai tagli indiscriminati agli enti virtuosi.Basta al blocco delle risorse che devono essere invece investite per il rilancio dell’economia locale.Basta agli sprechi, alle poltrone facili, agli incarichi politici, alle consulenze milionarie, ai costi abnormi per gli acquisti.In Lombardia bisogna agire e governare gli effetti delle manovre governative con particolare attenzione alle ricadute che queste avranno sul personale, con la garanzia dei livelli occupazionali, con il governo dei processi di riorganizzazione e reinternalizzazione dei servizi e della mobilità, con un forte impegno sul fronte del precariato. In proposito non è soddisfacente quanto previsto dalla legge 125/2013 e pertanto si chiede di dare immediata garanzia di rinnovo ai contratti in scadenza a dicembre, in attesa di un accordo complessivo per la definitiva stabilizzazione.Per realizzare tutto questo l’attivo dei delegati, sentite le relazioni e gli interventi di oggi, dà mandato alle segreterie regionali di agire una forte azione politica nei confronti delle istituzioni e della politica regionale attraverso l’apertura di tavoli permanenti di confronto e di agire il coinvolgimento dei livelli confederali per un percorso unitario e trasversale.La mobilitazione lanciata dai sindacati confederali di questa settimana deve vedere in prima fila i lavoratori dei servizi pubblici per rappresentare la voglia di cambiamento, per il rilancio del lavoro pubblico al servizio di cittadini, imprese e comunità. Fino a cambiare la legge di stabilità.L’Attivo dei delegati invita i lavoratori a partecipare alle iniziative territoriali a fianco di tutte le altre categorie per dare voce alla protesta e visibilità alla nostra azione.

Milano 12 novembre 2013                               Approvato all’unanimità

 

 http://www.youtube.com/user/UILPAMilano 

 

Condividi